Il 12 settembre 1928, il Comm. Quaglia trasferisce l’Artiglio da Belle-ile a Brest, per occuparsi di rintracciare il relitto dell’Egypt ed il suo favoloso tesoro. Perché questo trasferimento? Vediamolo più da vicino.

Il 19 maggio 1922 il transatlantico Egypt, lasciò i moli di Londra con 44 passeggeri e 294 uomini d’equipaggio. Era impiegato sulla rotta Londra-Bombay. La maggioranza dei passeggeri si sarebbe dovuta imbarcare a Marsiglia, scalo mediterraneo sulla rotta. Il giorno successivo, la nave si trovava a 25 miglia a SO dell’isola di Ouessant e a circa 30 miglia a Ovest della Pointe du Raz, al largo della punta occidentale della Bretagna. La nebbia impediva la visibilità, fu udita la sirena di una nave e, improvvisa, una prua investì l’Egypt. Era il Seine, in rotta da La Palice a Le Havre. La sua prua rinforzata tipo rompighiaccio, s’immerse così profondamente nello scafo dell’Egypt da farlo affondare in 20 minuti. Il liner si posò sul fondo a 130 metri di profondità. Morirono 17 passeggeri e 71 uomini d’equipaggio.

La costernazione fu grande e non solo per i morti, ma anche per i Lloyd’s di Londra che, insieme ad altre tre compagnie assicurative minori, pagarono subito la polizza assicurativa per l’ingente carico d’oro e d’argento che la nave trasportava diretto alla Banca Centrale dell’India. A 130 metri di profondità, pensarono che nessuno avrebbe mai potuto recuperare alcunché. Molte grandi e importanti società di recuperi tentarono, senza riuscirci, di mettere le mani sui lingotti giacenti sul fondo. Poi si rivolsero agli italiani della So.Ri.Ma.. Infatti il 30 agosto 1928, gli assicuratori stipularono un contratto con i palombari italiani per il recupero del prezioso carico: “unicamente con i propri mezzi, sotto la propria direzione, sopportando responsabilità, rischi e spese”.

Nei primi giorni di giugno riprese il lavoro per identificare il relitto dell’Egypt e questo avvenne il 30 agosto 1930 attraverso il recupero di un braccio di gru, di quelli usati per sostenere le scialuppe, sicura attrezzatura montata sull’Egypt. Esattamente due anni dopo la firma del contratto con i Lloyd’s. La sua posizione definitiva, dopo tante risultate false, era 48°07’45” latitudine Nord, 5°30’30” longitudine Ovest a 130 metri di profondità. Complessivamente erano state dragate, palmo a palmo, circa 100 miglia quadrate di Oceano Atlantico. Ai primi di settembre fu recuperata la cassaforte del capitano. All’interno, resti di cartelle del Forening Office piene di lettere e di carte in buste sigillate con ceramica rossa. La documentazione fu riconsegnata al Ministero degli Esteri inglese.


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